Apple rimane leader del mercato degli smartwatch, ma alle sue spalle iniziano a ruggire nomi quali Samsung e Huawei: il potenziale è ancora ampio e Apple, Samsung e Huawei sono pronti a traslare al polso la battaglia che già si combattono nel mercato degli smartphone.

I dati di vendita del mercato degli smartwatch raccontano un dominio assoluto Apple che perdura ormai dal lancio del primo Apple Watch: il gruppo di Cupertino è stato il primo a scommettere pesantemente in questa direzione, la scelta ha immediatamente premiato le strategie della mela e l’intero mercato mondiale dell’orologio ha dovuto subire il contraccolpo di questa improvvisa invasione di campo.

Secondo i dati Counterpoint, Apple ha oggi il 35,8% del mercato, crescendo rispetto al Q1 2018 dello 0,3%. Cupertino consolida sostanzialmente la propria posizione di leader, ma alle sue spalle qualcosa sta accadendo. La sensazione è infatti che poco alla volta il mercato inizi ad aggregare i favori attorno ad alcuni brand, con la pletora dei più piccoli ormai destinati a veder erosa la propria quota di mercato. Il 3% è lasciato sulla strada dai molti piccoli produttori sparsi per il mondo, un ulteriore 1% è andato perduto dalle parti di Amazfit, oltre tre punti percentuali sono persi anche da Imoo. In difficoltà, inoltre, Fossil (dal 3,2 al 2,5%) e Garmin (da 1,9 a 1,5%).

Alcuni nomi si mettono invece in evidenza con prestazioni di alto livello: Samsung diventa il secondo maggior distributore di smartwatch arrivando all’11,1% (contro il 7,2% dell’anno precedente) grazie alla serie Galaxy Watch e Fitbit sale dal 3,7 al 5,5%. Sebbene i numeri siano ancora relativamente piccoli, occorre prestare sicuramente attenzione a Huawei poiché, dalla posizione di irrilevanza del 2018, nel 2019 ha immediatamente raggiunto il 2,8% del mercato. La forza del brand ed il buon progetto dietro al Watch GT hanno consentito questo incoraggiante exploit per un gruppo che fin qui aveva avuto ancora poco da raccontare nel comparto.

Il mercato degli smartwatch ha ancora un grandissimo potenziale da esplodere. Il collo di bottiglia è rappresentato da un lato dai prezzi, ancora alti rispetto al bisogno percepito di uno strumento ulteriore da affiancare allo smartphone (i cui prezzi sono peraltro in ascesa), e dall’altra da una durata delle batterie ancora poco confortevole per chi intende tenere al polso orologio, notifiche e tracking per l’intera giornata. La sensazione è che la crescita possa essere ancora estremamente ampia, ma gli orologi intelligenti necessitano ancora di soluzioni in grado di aprire nuove porte. I brand che si spartiranno questo exploit, però, sono già sotto gli occhi di tutti: Apple, Samsung e Huawei sono pronti a traslare al polso la battaglia che già si combattono nel mercato degli smartphone.

Fonte: punto-informatico.it

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