È un giorno a suo modo storico, per il browser di Google: fa il suo debutto la versione Stable di Chrome 100, al termine della consueta fase di test. Il passaggio alle tre cifre porta con sé l’inevitabile lungo elenco di bugfix, la correzione di decine di problemi legati alla sicurezza e alcune funzionalità inedite.

Chrome 100 è qui: tutte le novità introdotte da Google

La procedura da eseguire su computer con sistema operativo Windows, macOS e Linux per eseguire l’aggiornamento è la stessa di sempre. Bisogna anzitutto fare click sul pulsante in alto a destra a forma di tre puntini, selezionare la voce Guida e poi Informazioni su Google Chrome, dando così il via al download. Per completare l’installazione sarà poi necessario riavviare il software. Le pagine aperte verranno ripristinate.

Iniziamo col dire che l’update porta con sé una nuova icona (qui sotto i restyling del logo dall’esordio in poi), specifica per ogni sistema operativo. La volontà è quella di adattarsi al meglio all’interfaccia della piattaforma che la ospita. Su Windows, ad esempio, è caratterizzata da una sfumatura, mentre su macOS da un aspetto tridimensionale. A livello di funzionalità, si registrano passi in avanti nella gestione delle Web App su più schermi, grazie all’implementazione della Multi-Screen Window Placement API. Nei mesi scorsi si è temuto che il passaggio alla tripla cifra potesse portare con sé alcuni problemi nella visualizzazione dei siti, per via dello user agent. Il team di Mountain View ha lavorato per evitarlo. Si aggiungono infatti la User-Agent Client Hints API e la possibilità (già introdotta nel 2018 e poi eliminata) di silenziare una scheda con un click. Per quest’ultima è prima necessario abilitare il flag chrome://flags/#enable-tab-audio-muting.

Chrome passa alla versione 100 anche su Android e dispositivi iOS. La distribuzione dell’aggiornamento è già stata avviata su Play Store e App Store, arriverà a completamento entro i prossimi giorni. Tra le novità introdotte su smartphone, citiamo il definitivo abbandono della modalità Lite lanciata nel 2014 per ridurre il consumo del traffico dati durante la navigazione in mobilità.

Fonte: punto-informatico.it

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