La sicurezza dei dati aziendali passa per password robuste e sistemi di protezione avanzati. Ecco cos’è l’autenticazione 2FA e come attivarla al lavoro.L’autenticazione a due fattori (2FA) è una delle misure di sicurezza più efficaci per proteggere i propri account online. A differenza della classica password, che può essere vulnerabile a furti o attacchi hacker, la 2FA aggiunge un secondo livello di verifica che rende molto più difficile per i malintenzionati accedere ai dati. Oltre alla password, infatti, richiede un secondo elemento di conferma, come un codice inviato via SMS, un’app di autenticazione o un’impronta digitale.

L’uso delle sole password, infatti, rappresenta una vulnerabilità significativa: molte persone scelgono password deboli o riutilizzano le stesse credenziali su più account, facilitando il lavoro degli hacker. In questa guida vedremo perché le password tradizionali non sono più sufficienti, come attivare l’autenticazione a due fattori sulle principali piattaforme e valuteremo i pro e i contro di questa soluzione.

Cos’è l’Autenticazione a Due Fattori
L’autenticazione a due fattori è un meccanismo di sicurezza che richiede due forme di verifica per confermare l’identità di un utente durante l’accesso a un sistema. Si basa sulla combinazione di due elementi provenienti da tre categorie principali di autenticazione:

Qualcosa che conosci: una password o un PIN;
Qualcosa che possiedi: uno smartphone, un token di sicurezza, o una chiave hardware;
Qualcosa che sei: una caratteristica biometrica, come un’impronta digitale, il riconoscimento facciale o vocale.
Il processo inizia con l’inserimento della password (primo fattore), ma l’accesso non viene immediatamente concesso. Viene richiesto un secondo livello di autenticazione (secondo fattore) da un’altra categoria. Ad esempio, dopo aver inserito la password, un codice monouso può essere inviato al tuo smartphone, oppure puoi dover confermare la tua identità con l’impronta digitale.

L’idea alla base della 2FA è che anche se uno dei fattori viene compromesso (come una password), l’accesso sarà bloccato a meno che il malintenzionato non abbia anche il secondo fattore. Questo sistema garantisce una maggiore protezione, perché richiede che l’hacker superi almeno due barriere distinte.

Facciamo l’esempio dell’accesso a un servizio di posta elettronica: dopo aver inserito la password dell’account Gmail, si riceve un codice di verifica via SMS o tramite un’app di autenticazione come Google Authenticator. Solo inserendo quel codice si può accedere all’account. Oppure, l’home banking: molti servizi bancari richiedono l’inserimento della password e poi l’invio di un codice via SMS per verificare che sia effettivamente il giusto utente a effettuare l’accesso.

Perché le classiche password sono sempre più deboli
Come funzionano le passkey: la svolta dell’autenticazione biometrica

Le classiche password stanno diventando sempre più deboli per diversi motivi legati all’evoluzione delle tecniche di attacco informatico e ai comportamenti umani nel gestirle. Ecco i principali fattori.

Password prevedibili

Molti utenti scelgono password semplici o prevedibili, come “123456”, “password” o il proprio nome. Queste password sono facili da indovinare e rendono gli account vulnerabili a tentativi di accesso non autorizzato.

Riutilizzo delle password

Molte persone riutilizzano le stesse password su più account. Se un malintenzionato riesce a rubare una password su un sito poco sicuro, può tentare di utilizzarla su altri servizi come e-mail, social media o banking online, aumentando le possibilità di compromissione.

Attacchi sempre più sofisticati

Gli hacker utilizzano tecniche avanzate come attacchi di forza bruta e attacchi “dictionary“, in cui un software prova combinazioni di password comuni o frasi predefinite. Questi strumenti sono in grado di testare migliaia di password al secondo, aumentando le probabilità di successo.

Data breaches (violazioni di dati)

Le violazioni di dati di massa, che espongono milioni di account e relative password, sono ormai all’ordine del giorno. Anche le password sicure (almeno in apparenza) possono essere compromesse e messe in vendita nel dark web, facilitando l’accesso da parte di hacker a più account contemporaneamente.

Difficoltà a creare password complesse

Le password lunghe e complesse, composte da caratteri speciali, numeri e lettere maiuscole, sono più sicure ma anche difficili da ricordare. Questo porta molti utenti a scegliere password più semplici o a trascriverle in luoghi non sicuri, come un foglio di carta o un file sul computer.

Password statiche

Le password tradizionali sono statiche, ovvero rimangono le stesse finché non vengono cambiate dall’utente. Questo significa che una volta compromesse, restano vulnerabili fino a quando non vengono aggiornate.

Fonte: Punto informatico

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